«Contiene alcuni spunti di riflessione la relazione del presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, a Farete – osserva il segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani -. Spunti di riflessione che possono concretizzarsi in momenti di confronto. Ad esempio, la scoperta della crescente iniquità salariale, noi la stiamo denunciando da tempo. Questa presa d’atto non può, quindi, che farci piacere. C’è un ma. Unindustria Bologna fa parte di Confindustria e non ha certo un peso secondario nell’associazione. Mi chiedo allora perché non lavorare, in seno a Confindustria, allo sblocco di contratti fermi da anni? Adeguare i contratti, non solo in una logica di diritti e di doveri, ma anche salariale darebbe di certo un grosso contributo se non ad abbattere, di sicuro a ridurre le disuguaglianze denunciate dal presidente di Unindustria Bologna.
Da qui deriva il secondo spunto di riflessione, sottolineato peraltro dallo stesso Arcivescovo di Bologna. Si stanno mettendo in campo vari strumenti di lotta alla povertà perché, dunque, non metterli in collegamento, creando una rete di welfare sociale? Perché tutti coloro che hanno un ruolo, anche istituzionale, non si confrontano, avendo ben chiaro l’obiettivo comune, facendo ognuno la sua parte ed evitando così inutili doppioni o peggio ancora dispersione di risorse?».
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