(ANSA) – BOLOGNA, 31 LUG – Una piattaforma, con 14 richieste specifiche, indirizzata ai Distretti sociosanitari della Città metropolitana di Bologna con gli obiettivi di “rilanciare il sistema pubblico in ambito sociale e sanitario, dare una risposta alle fragilità emergenti dei cittadini e spingere per
un sistema di lavoro che integri le persone con difficoltà e che sia multidisciplinare”, guardando soprattutto alle Case della salute, alle Case-residenza per anziani e alla riorganizzazione della rete ospedaliera. E’ quella che Cgil, Cisl e Uil di Bologna presenteranno unitariamente all’assessore comunale alla
Sanità, Luca Rizzo Nervo, e al direttore del Distretto Città di Bologna, Fausto Trevisani.
“A fronte del taglio di risorse consistente previsto dalla riorganizzazione dei distretti – ha detto in conferenza stampa la segretaria Cgil di Bologna, Sonia Sovilla – rivendichiamo con questa piattaforma il nostro ruolo attivo nella contrattazione socio-sanitaria sulla sigla di accordi precisi”.
Le richieste contenute nel documento unitario – ultimo di sei indirizzati ad altrettanti distretti – vertono, tra le altre, su “una partecipazione attiva alla necessaria innovazione della filiera della domiciliarità e della presa in carico degli anziani”, su “una verifica attenta e rigorosa sulle liste d’attesa sia per esami diagnostici e prestazioni specialistiche che per i tempi di attesa degli interventi chirurgici programmati” e sul “ritiro”, in tema di Case-residenza per anziani (Cra), “delle lettere in cui si dà notizia agli utenti
della loro esclusione dalla graduatoria dovuta alla mancanza dei requisiti per la loro permanenza in base al regolamento precedentemente approvato”.
Proprio su questo punto, il segretario Uil di Bologna, Luciano Roncarelli, ha sottolineato: “Nel 2015 c’è stato un aumento delle tariffe Cra al quale non è però corrisposto un miglioramento nell’organizzazione del lavoro. In alcune strutture, infatti, il medico è presente al massimo tre ore e, di notte, per una media di 40 degenti ci sono solo due operatori socio-sanitari”.
Ribadendo l’intenzione delle sigle sindacali di “tornare ad avere un dialogo costruttivo che non avvenga a cose già fatte”, riguardo alle Case della salute – altro punto centrale della piattaforma – il segretario generale aggiunto di Cisl Bologna, Alberto Schincaglia, ha evidenziato che “a distanza di quattro
anni dal varo del piano regionale di implementazione delle Case della salute, nell’area metropolitana di Bologna ne sono state implementate solo dieci su 23, sì e no il 50%”. (ANSA).
Le richieste Cgil-Cisl-Uil di Bologna
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