Nell’area metropolitana di Bologna, spiega il nostro segretario generale, Giuliano Zignani, “ci sono diverse fragilità. Con questo accordo si cerca di creare un sistema solidaristico per aiutare le persone che hanno seriamente difficolta’ ad arrivare a fine mese. Nel territorio bolognese, infatti, aumenta sempre di più la forbice tra chi è ricco e chi è povero. Tra marzo e aprile è aumentata la cassa integrazione, passando da 500.000 a un milione di ore, in buona parte provenienti dal commercio. E questo vuol dire che i consumi sono fermi»
Ecco perché la UIL di Bologna, insieme a Cgil e Cisl, ha siglato il protocollo d’intesa “Insieme per il lavoro” che visto come prime firme quella del Sindaco di Bologna e della Città metropolitana Virginio Merola e dell’Arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi cui si sono aggiunte quelle di Alleanza delle Cooperative Italiane – Bologna, Cna Bologna, Confartigianato Imprese di Bologna e Imola, Confcommercio Ascom Bologna, Confesercenti Bologna e Confindustria Emilia Area Centro.
Il protocollo d’intesa è alla base di un piano che intende mettere a sistema risorse del Comune e della Città Metropolitana con quelle della Curia per sviluppare, da ora in avanti, una vasta e efficace azione per creare lavoro intercettando in particolare chi è più fragile e è stato più colpito dalla crisi economica di questi anni. L’insieme di azioni che scaturirà da “Insieme per il lavoro” può essere definito come una vera e propria strategia di economia circolare perché presuppone un’alleanza di realtà, dalle istituzioni alle imprese passando per la Curia e tutte le sue articolazioni territoriali. La dotazione economica del piano è ampia e si pone, per il momento, l’orizzonte temporale di 4 anni: 10 milioni di euro di risorse comunali e metropolitane, 4 milioni di euro della Fondazione San Petronio.
Le risorse non verranno utilizzate per creare una cassaforte alla quale attingere, ma per mettere a sistema quello che già c’è creando percorsi, anche individualizzati, che rispetto ad ora siano più prolungati e abbiano effettivi sbocchi lavorativi. E’ la costruzione di misure più solide che potranno contare su risorse messe a disposizione in modo continuativo. Sarà fondamentale il lavoro portato avanti dallo Sportello Lavoro del Comune e nei Quartieri attraverso il raccordo tra Servizi Sociali territoriali e mondo associativo, parrocchie, sindacati, aziende. Attraverso questa triangolazione si arriverà a intercettare in modo capillare il bisogno e irrobustire lo strumento dei tirocini formativi che potranno arrivare alla durata di 12 mesi e più, e approdare a un’assunzione in impresa. Un altro filone di “Insieme per il lavoro” sarà quello della promozione dell’auto-imprenditorialità con destinatari privilegiati i giovani e i cinquantenni espulsi dal mondo del lavoro. In questo filone va sottolineata anche l’attenzione alla divulgazione e alla promozione della cultura tecnica in particolare tra i giovani e la creazione di laboratori scuola-impresa.
Il percorso parte con la firma odierna; ora si riunirà il tavolo di coordinamento e si darà via alla fase operativa con il supporto del nuovo Ufficio Sviluppo economico unico tra Comune e Città Metropolitana. L’impiego delle risorse sarà monitorato anno per anno così come i risultati raggiunti.
I 10 milioni di euro che Comune di Bologna e Città Metropolitana mettono a disposizione arrivano dai fondi europei del Pon Metro (Piano Operativo Città Metropolitane) negli assi che riguardano l’inclusione sociale e la formazione e dalle risorse messe annualmente a disposizione dal Fondo Sociale Europeo tramite la Regione Emilia Romagna e da risorse comunali per i tirocini formativi. I 4 milioni che verranno messi a disposizione dalla Fondazione San Petronio derivano dagli utili dell’azienda Faac.
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