Sabato 19 marzo 2016 a Ferrara alle 10 in piazza del Municipio, indetta da Filctem Cgil – Femca Cisl – Uiltec Uil, si svolgerà la manifestazione dei lavoratori degli stabilimenti chimici di Marghera, Mantova, Ferrara e Ravenna per cambiare le scelte di politica industriale del Gruppo Eni nella chimica con la cessione delle quote azionarie di Versalis, nel comparto energetico. Per la UilTec-Uil interverrà il segretario generale della categoria, Paolo Pirani.
In pochi mesi è il terzo sciopero che coinvolge i lavoratori Eni-Versalis-Saipem.
Già 65 parlamentari si sono pronunciati con interrogazioni alla Camera ed al Senato; tre Regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Veneto) hanno redatto un documento comune sul futuro del quadrilatero padano, mentre al Presidente della Repubblica Mattarella è stato rivolto un appello sottoscritto da tutte le RSU.
Non ci fermeremo: programmeremo una nuova grande manifestazione nazionale a Roma se il Governo non ci darà ascolto e se non interviene per fare cambiare il Piano di Eni, ancora intenzionata a cedere Versalis, la chimica di base italiana, ad un fondo americano senza consistenza finanziaria e struttura industriale.
La cessione a SK Capital, i cui capitali non riescono neppure a garantire la continuità degli investimenti già decisi da Versalis per i prossimi 3 anni (1,2 milioni di euro), rappresenta una delle operazioni industriali più oscure ed incomprensibili degli ultimi anni. E’ sconcertante che Eni, con la compiacenza del Governo, voglia affidare il 70% della proprietà delle attività chimiche ad un piccolo fondo piuttosto che prevedere il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti a salvaguardia del controllo pubblico di una società strategica per il Paese.
La chimica di base, che contribuisce in modo decisivo allo sviluppo di intere filiere manifatturiere nel nostro Paese, con queste decisioni viene messa seriamente a rischio e viene impedita l’innovazione e la transizione verso la chimica verde, il cui sviluppo ha bisogno di indirizzi di politica industriale e di grandi investimenti. Il disimpegno industriale di Eni comporterà un indebolimento economico di tutto il settore chimico e manifatturiero dell’area Padana.
La regione Emilia Romagna con i suoi 2 petrolchimici di Ferrara e Ravenna, le società coinsediate e le aziende che vi operano in appalto, gli oltre 10.000 occupati e circa 300 brevetti, frutto dell’attività dei nostri centri di ricerca, si trova al centro di un sistema industriale che, con i suoi impianti, strutture, prodotti, competenze e professionalità, contribuisce a proiettare le nostre produzioni e filiere manifatturiere nei mercati e nella competizione del nord Europa: il biomedicale; il tessile; l’automotiv; la nautica; l’alimentare.
Immaginare la chiusura dei petrolchimici di Ferrara e Ravenna, vuol dire fare i conti con il deserto industriale e l’arretramento delle condizioni economiche, sociali e culturali stesse del nostro territorio (centri di ricerca e intere facoltà universitarie collegate alla ricerca di base ed agli studi su nuovi materiali).
Occorre sviluppare la Chimica, sostenere la politica energetica del Paesi
Assieme alle Rsu, come Filctem Cgil – Femca Cisl – Uiltec Uil abbiamo anche inoltrato una lettera “appello” al Presidente della Repubblica, per esporgli la nostra preoccupazione di fronte ad una decisione che priverebbe il paese delle infrastrutture strategiche per lo sviluppo industriale e manifatturiero futuro. Riteniamo che cedere la maggioranza pubblica di Versalis ad un “fondo americano con scarsa consistenza finanziaria”, ed assai poco trasparente, sia qualcosa di più di una “vertenza aziendale”, e meriti il coinvolgimento delle Istituzioni
In Emilia Romagna, con il Tavolo Regionale sulla Chimica, Filctem Cgil – Femca Cisl – Uiltec Uil hanno costruito un importante posizionamento condiviso, coinvolgendo le istituzioni locali a sostegno di una piattaforma che possa dare prospettive e futuro ai 2 petrolchimici di Ferrara e Ravenna, perché essi rappresentano l’ossatura di strategiche filiere manifatturiere quali il biomedicale, il tessile, l’automotiv, l’alimentare e dell’intero tessuto industriale del quadrilatero padano.
Se la vendita avvenisse nelle modalità che fin qui sono note, sarebbe posta una ipoteca pesantissima sul futuro di tutto il sito petrolchimico di Ferrara che sarebbe avviato verso un inarrestabile declino: dalle attività di Versalis infatti non dipende solo il futuro dei suoi dipendenti, ma l’approvvigionamento di materie prime, la logistica e l’infrastruttura che regge tutta la attività chimica del quadrilatero padano.
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