«C’è un continuo e ingiustificato accanimento nei confronti dei pensionati, persone che hanno lavorato una vita e che dovrebbero essere lasciate tranquille – accusa Rosanna Benazzi, segretario generale Uilp Pensionati Emilia Romagna nell’illustrare i motivi dei ricorsi alla Corte europea di Strasburgo per sbloccare la rivalutazione delle pensioni – . Noi continueremo a lottare contro tutte le leggi inique che ci colpiscono. Come ad esempio quella relativa il blocco della rivalutazione. La nuova legge di Stabilità ci ha tirato l’ennesima frecciata amara: il riconoscimento ad una no tax area uguale a quella dei lavoratori avverrà solo nel 2017 e per di più a scaglioni. Perché continuare ad umiliarci in questo modo?
In Emilia Romagna ci sono 1.286.000 i pensionati (di cui 695.000 donne e 591.000 uomini). In media la pensione si aggira sui 954 euro lordi al mese contro i 942 euro lordi dello scorso anno. L’importo medio corrisposto agli uomini tocca i 1.295 euro lordi mensili mentre quello alle donne raggiunge 731 euro lordi mensili.
Non stiamo bene neppure sul fronte della tassazione: su una pensione di 1.500 euro lordi mensili, in Italia l’Irpef è al 20,7% pari 4.040 euro all’anno; in Germania allo 0,2%, pari a 39 euro all’anno; in Francia al 5,2%, pari a 1.014 euro all’anno; in Inghilterra al 7,2%, pari a 1.404 euro all’anno e in Spagna al 9,5% pari a 1.852 euro all’anno.
Questi dati rendono evidente come la povertà sia una realtà ben concreta anche tra i pensionati emiliano romagnoli. Se almeno ci fossero stati dati i famigerati 80 euro tanto sbandierati dal Presidente del Consiglio Siamo arrabbiati al punto che stiamo pensando di ritornare in piazza perché la pensione è un nostro diritto, è un salario differito che deve essere dignitoso e rapportato alla contribuzione versata».
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