Tra poco più di due mesi le Aziende pubbliche di Servizi alla Persona (Asp) del distretto Pianura Est si unificheranno e non è ancora stato attivato un confronto sindacale finalizzato ad approfondire il percorso sia dal punto di vista organizzativo che di personale.
In assenza di atti che concretamente attivino il confronto, Cgil, Cisl e Uil di categoria attiveranno lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori per ripristinare un corretto livello di relazioni sindacali volte al superamento dei problemi legati all’unificazione dei due enti. Dobbiamo constatare che il processo di unificazione è stato condotto tralasciando le professionalità di coloro che quotidianamente realizzano i servizi dell’AspP sia dal punto di vista assistenziale che amministrativo fornendo unicamente un documento già approvato dalle Istituzioni che dovrebbe governare la fusione delle due Asp.
Sulla base della legge regionale n.12 del 2013 dal primo gennaio 2016 nel Distretto Pianura Est (che raggruppa territorialmente i Comuni da Pieve di Cento a Molinella) ci sarà una unica Azienda pubblica di Servizi alla Persona (Asp) che risulta dalla fusione delle due ASP “Galuppi-Ramponi” di Pieve di Cento e “Donini Damiani” di Budrio.
Si tratta di una Azienda pubblica che gestisce direttamente 4 strutture residenziali per anziani, 5 centri diurni anziani, 1 comunità alloggio, 1 centro socio-riabilitativo residenziale per disabili attraverso l’operatività di 166 dipendenti.
Tra le novità risulta la decisione di una unica sede amministrativa a Pieve di Cento, con il risultato di fare spostare su quel Comune non solo i dipendenti amministrativi che fino ad oggi hanno lavorato a Budrio ma anche i cittadini che dovranno fare riferimento alla sede amministrativa per tutte le pratiche inerenti l’utilizzo dei servizi erogati dall’ASP. E questo senza nessun confronto per verificare possibili sedi alternative o il mantenimento di due sedi amministrative.
Non è stato avviato alcun percorso teso all’omogeneizzazione dei trattamenti salariali del personale dei due enti a partire dai livelli di inquadramento: così ci saranno persone che pur svolgendo fianco a fianco la medesima mansione avranno trattamenti economici differenti.
A giugno avevamo concordato con le Istituzioni coinvolte, l’attivazione di un percorso che attraverso tavoli tematici avrebbe analizzato e discusso le problematiche e le criticità organizzative inerenti i servizi e il personale. Tutto ciò si è risolto in un successivo incontro a settembre con le Direzioni delle Asp nel quale è stato presentato il piano per la fusione a decisioni ormai prese dalla parte politica. E i tempi ormai si sono fatti strettissimi.
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