«I dati crescenti degli infortuni parlano chiaro: la Polizia Municipale di Bologna è presente ed è in prima linea di fronte alle necessità della città, asservendo ai propri doveri – osserva il segretario generale Uil Fpl Emilia Romagna e Bologna, Gerry Ferrara -!
L’assessore Malagoli, unico espressosi sui vari episodi, afferma laconicamente che le aggressioni sono episodi spiacevoli, ma capitano. Ciò lo sa bene chi indossa una divisa e lo mette in conto. Tuttavia, crediamo che chi ha una responsabilità politica, amministrativa ed è anche il datore di lavoro di questa forza di Polizia, ha il dovere morale e sostanziale, di tutelare chi serve il proprio Stato, in tutte le sue forme! Certi fatalismi e queste concise risposte di circostanza servono, spesso, per mascherare sciatterie organizzative.
Il Sindacodel Comune di Bologna che sente il dovere di esprimersi e schierarsi pubblicamente nei confronti di taluni soggetti, anche talvolta in contrasto con le direttive istituzionali, si è completamente astenuto dal prendere una posizione o, anche solo, ad esprimersi su questi temi ed in favore di chi fa rispettare le disposizione da lui impartite. Gli appartenenti alla Polizia Locale hanno le medesime funzioni delle altre forze dell’ordine, ma non hanno i loro diritti.
Per la Polizia Municipale non esistono: la causa di servizio e l’equo indennizzo! Infatti, se un agente di PM viene reso perennemente disabile, intervenendo su una rapina, il datore di lavoro (il Comune) lo può licenziare perché non più abile al lavoro previsto dal suo contratto e l’agente non vedrà un euro di risarcimento. Se una pattuglia della Municipale ferma un pericoloso latitante, non è in grado di rendersene conto, non essendo previsto, difatti, l’accesso allo Sdi, la banca dati dei precedenti della persona fermata ed è necessario domandare un “favore” ai colleghi della Polizia di Stato. Questi sono solo alcune delle problematiche che affliggono la Polizia Locale di tutta Italia, problematiche che, a parole, tutti i politici giurano di risolvere. Nel frattempo, questa attesa ha il sapore della commedia di Beckett: “ Aspettando Godot” Questi deficit si sommano: alla mancanza della certezza della pena, alla carenza di mezzi, assenza di turn-over del personale e suo progressivo invecchiamento, strutture inadeguate, stipendi bloccati.
In relazione poi, alla “asserita impossibilità di assumere una posizione e/o risolvere alcune problematiche” da parte del Comune di Bologna, ci si chiede, allora perché altre realtà, quali Ferrara, Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Parma e Rimini, solo per citare alcuni capoluoghi in regione, hanno dotato i loro agenti di strumenti di difesa.
Gli attestati di solidarietà provenienti da varie parti politiche fanno si piacere ma ora è più che mai necessario dare un segno concreto di questa solidarietà, verso chi lavora in strada, attraverso atti concreti e immediati, altrimenti è come cantava De Andrè: “Lo Stato che fa, si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità….”
La Polizia muncipale non chiede di trasformarsi in Rambo, ma solo di poter lavorare in sicurezza: sicurezza loro e, soprattutto, dei cittadini che ci pagano per curare la nostra città».