Quest’anno la Giornata della Memoria e dell’impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie si svolgerà Bologna; Cgil-Cisl-Uil, insieme a Libera, si stanno impegnando in una campagna di sensibilizzazione sui temi della legalità e stanno organizzando un percorso di avvicinamento alla manifestazione annuale che si svolgerà il 21 marzo.
All’interno di questo percorso Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil hanno organizzato ‘Agro-alimentare: nessuna qualità senza legalità – Diritti, sviluppo e sostenibilità’ in programma l’11 marzo 2015 alle 15.00 alla Sala Parigi dell’Hotel Europa di Bologna. Obiettivo dell’iniziativa unitaria, rilanciare il dibattito sull’importanza della legalità, della trasparenza e della centralità del lavoro nel comparto agroalimentare. (scarica l’invito)
Le infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico e finanziario del nostro territorio sono ormai fatti di cronaca quotidiana, e dimostrano una estensione preoccupante in moltissimi ambiti: dalla logistica, agli appalti, alle cooperative spurie, alla finanza, alla contraffazione, alla sofisticazione alimentare, al settore delle costruzioni, all’intermediazione illecita di manodopera fino al caporalato.
Il comparto agro-alimentare è uno dei più appetibili per la criminalità organizzata, e ancor di più con il persistere della crisi, e se non si pone al centro del dibattito politico e istituzionale la legalità di questo comparto, il rischio che nel fiore all’occhiello dell’economia del paese, che nel settore che può far da traino al rilancio economico del paese, emerga un brodo di coltura in cui possa proliferare la criminalità organizzata è molto forte.
Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil sottolineano come, con la Legge regionale sugli Appalti, la Regione Emilia Romagna abbia fatto un’importante passo nel contrasto alle forme di sfruttamento dietro cui spesso si insinua la criminalità organizzata, ma molto resta ancora da fare. Per questo come organizzazioni sindacali di categoria hanno prodotto una proposta di legge sul mercato del lavoro volta a dare trasparenza al settore e, nello stesso tempo, hanno lottato per una normativa stringente sul reato di caporalato, che finalmente è diventato reato penale, sebbene non sia stata ancora normata la responsabilità delle aziende. Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil chiedono, inoltre, che i beni confiscati alle mafie vengano riassegnati in tempi celeri per mantenere occupazione e depotenziare l’influenza della malavita.
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