BOLOGNA - “Questa vostra presenza, oggi, testimonia che insieme possiamo davvero combattere e provare a mettere insieme un sistema, affinché chi si ammala di lavoro non si senta solo”. A parlare così è Silvia Nerozzi, figlia di Valter, capotecnico delle Officine grandi riparazioni (Ogr) di Bologna, morto lo scorso gennaio per un mesotelioma pleurico. Silvia è intervenuta oggi pomeriggio a Bologna, in piazza Nettuno, alla manifestazione dei lavoratori delle Ogr in occasione della giornata mondiale delle vittime dell’amianto.
I lavoratori si sono ritrovati tutti sotto la pioggia all’ora di pranzo davanti all’ingresso delle Officine grandi riparazioni in via Casarini. Tutti davanti al “muro del pianto” creato anche con l’aiuto di Cgil, Cisl e Uil: una lunga catena di riquadri bianchi con impressi il nome e cognome delle oltre 200 vittime dell’amianto, la loro data di assunzione nell’azienda, che si occupa della manutenzione dei treni, e l’anno del decesso.Dal “muro del pianto” dell’officina al
Il corteo si è poi spostato in piazza del Nettuno, un breve presidio con alcuni interventi prima di salire a Palazzo D’Accursio dove era in corso il consiglio comunale. “L’amianto produce il cancro – ha detto il delegato sindacale degli operai Salvatore Fais -. E’ come un killer in circolazione che nessuno può fermare. Quando da noi un collega ci lascia, ce n’è un altro che si ammala. Gli anni a venire saranno lunghi da passare, si vive con l’angoscia, quand’è il mio turno? E’ questa la domanda che anche io ogni giorno mi faccio. Non è un bel vivere”.
La presenza dei lavoratori in piazza è stata possibile solo grazie alle ore di assemblea proclamate dai sindacati. Un anno fa, tra loro, c’era anche Nerozzi: “Era venuto a questa manifestazione, si sarebbe operato dopo poco- ricorda la figlia- e aveva ancora un sacco di speranze”. In quell’occasione, “uno dei temi che papà aveva sottolineato di più” riguardava la “troppa poca attenzione” posta sull’argomento. “Il diritto alla salute è un diritto di tutti, dei lavoratori ma anche dei cittadini. Se il cittadino pensa che sia solo qualcosa che riguarda i lavoratori dell’amianto- ha aggiunto la figlia di Nerozzi – purtroppo si sta illudendo”. Sul fronte amianto servono “interventi urgenti”, chiedono invece i sindacati nel volantino distribuito ai passanti, ricordando che “sono stati 152 i lavoratori morti in Emilia Romagna per amianto nel 2013″, mentre “ogni anno aumentano gli ammalati”.
Una delegazioni di operai, al termine della manifestazione in piazza del Nettuno, ha poi incontrato il sindaco Virginio Merola. Un lungo incontro che però ha prodotto una serie di impegni da parte di Palazzo D’Accursio, a partire dal piano nazionale contro l’amianto che riguarda sia la bonifica dei siti contaminati che la cura degli ammalati. “Di amianto se ne discute dal ’92 ma non è stato fatto ancora nulla. Mi impegno a proporre all’Anci un incontro con il governo in modo da sbloccare questa situazione”, ha detto il sindaco.
Ai lavoratori e ai familiari delle vittime serve però anche uno sportello unico e su questo il sindaco ha promesso un coordinamento che riesca a mettere assieme tutti i centri e le realtà che si occupano di amianto. Non solo, un altro problema che riguarda gli attuali dipendenti delle Ogr è il futuro stesso dell’azienda, che ogni anno perde lavoratori ed è destinata entro il 2016 alla dismissione. “Per noi – ha proseguito Merola – resta un polo nazionale della manutenzione dei treni. Nel piano regolatore quell’area rimane produttiva e non abitativa. Ma anche qui serve un incontro urgente con il ministero delle Infrastrutture”. E con i ministri bolognesi Gianluca Galletti (Ambiente) e Federica Gnudi (Sviluppo Economico) per “capire quali sono le intenzioni di Fs”.
(fonte: bologna.repubblica.it)
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