Cambio di rotta del Comune di Bologna sui Servizi Sociai Territoriali. Il Capo di Gabinetto, Valerio Montalto, ha dichiarato che la gestione dei servizi sociali e il relativo personale non saranno più trasferiti all’ASP, ma rimarranno in capo all’amministrazione.
Si tratta di una grande vittoria delle categorie di FP CGIL-FP CISL-UIL FLP, che dopo una vertenza durata oltre due anni incassano questo successo. Vogliamo cogliere in questa decisione del Comune una scelta di reinvestimento in termini di attenzione e risorse in questo settore.
Siamo convinti che i servizi sociali di Bologna abbiano tutte le potenzialità per tornare ad essere un servizio di qualità nei confronti della parte più fragile della società, contribuendo alla coesione sociale della città. Ma occorre un ripensamento complessivo del servizio. E questa scelta può essere il primo passo.
Il servizio sociale territoriale si trova ormai da anni ad affrontare una costante emergenza, determinata da una
parte dall’aumento delle povertà e quindi dei bisogni, dall’altra dalla diminuzione delle risorse investite nel sistema di welfare.
Il protrarsi nel tempo di questa situazione, senza un deciso intervento di riorganizzazione complessiva del servizio, ha determinato una forte situazione di disagio degli operatori, al punto che il 25% di loro ha chiesto un cambio mansione per l’insostenibilità dei carichi di lavoro, per le numerose aggressioni, per la difficoltà nel dare servizi e risposte chiare ai cittadini in queste condizioni di lavoro.
Come sindacati abbiamo denunciato a più riprese questa situazione, chiedendo all’amministrazione una
inversione di marcia e un segnale forte di governo del settore, con una riforma profonda del servizio nonché maggiori investimenti sul settore sia in termini organizzativi che di servizi ai cittadini in situazione di bisogno.
La stessa decisione del Comune di affidare all’ASP i servizi fu allora rappresentata come l’unico strumento in grado di superare i vincoli normativi all’assunzione di personale. E come tale fu colta la notizia, ma senza far venir meno la necessità di entrare nel merito dell’organizzazione di un servizio così importante per i cittadini.
Ora auspichiamo che a quest’ultimo cambio di rotta segua un reale intervento sul servizio. A tal fine chiediamo l’apertura di un confronto serio che coinvolga le caterorie e i lavoratori, nella riprogettazione del servizio sociale territoriale, senza pregiudizi e ascoltando le istanze dei lavoratori, che sono il soggetto che può effettivamente contribuire a proporre altre e diverse opportunità organizzative che garantiscano maggiormente il diritto all’assistenza ai cittadini bolognesi.
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